In uno dei nostri ultimi post abbiamo riportato il risultato di una recente ricerca, secondo la quale l’aria più pulita del mondo è stata trovata in un luogo a dir poco remoto: il gelido Oceano Antartico a sud dell’Australia. In altre parole, riuscire a scovare un punto del pianeta in cui l’aria non contenga particelle rilasciate da qualche tipo di attività umana è diventato molto difficile. L’inquinamento del pianeta, purtroppo, ha raggiunto livelli allarmanti.
Molti dei gas e delle sostanze rilasciate nell’atmosfera dalle attività umane (pensiamo ad esempio al metano, al monossido di carbonio, all’anidride carbonica ecc.) sono i maggiori responsabili dei cambiamenti climatici in atto, e al contempo dell’inquinamento atmosferico che rappresenta un grave rischio per la nostra salute. Secondo autorevoli stime, il particolato sottile riduce di oltre otto mesi l’aspettativa di vita nell’Unione Europea. Non è un caso che proprio l’Unione Europea si sia posta l’obiettivo di ridurre le proprie emissioni di gas serra fino a raggiungere la cosiddetta neutralità climatica entro il 2050.
Combattere l’inquinamento significa salvaguardare il pianeta e la nostra salute, nonché il futuro delle prossime generazioni. E nel nostro piccolo tutti noi possiamo contribuire a vincere questa sfida complessa ma cruciale. Se delle emissioni prodotte dalle grandi aziende e dalle industrie, ad esempio, si devono occupare gli attori politici ed economici, ognuno di noi può preoccuparsi dell’inquinamento all’interno degli spazi chiusi in cui trascorre le sue giornate, a casa e sul lavoro.
Ad esempio evitando di utilizzare detergenti, lacche, vernici, mobili e profumi che rilasciano sostanze inquinanti. In questo blog abbiamo spesso parlato dei famosi composti organici volatili (VOC è l’acronimo inglese), composti chimici che talvolta possiamo respirare anche a casa, in ufficio, nello studio, in laboratorio o in negozio. E che, in alcuni casi, possono avere effetti anche molto negativi sul nostro benessere e sulla nostra salute.
Identificando ed eliminando le fonti di VOC nocivi negli spazi indoor in cui trascorriamo la maggior parte delle nostre giornate ci prendiamo cura della nostra salute, e allo stesso tempo partecipiamo alla lotta contro l’inquinamento. Prendiamo il benzene, ad esempio. È uno dei gas che contribuiscono all’inquinamento atmosferico, e si trova nelle benzine; ma anche nel fumo di sigaretta, in certi solventi, detergenti e detersivi, nonché in alcune vernici e, talvolta, nei materiali da costruzione e negli elementi di arredo.
Essere consapevoli del fatto che questi gas e sostanze inquinanti non dipendono soltanto dal traffico o dalle emissioni delle grosse industrie, e che possono essere rilasciate da prodotti che usiamo spesso a casa o in ufficio, è il primo passo per cercarne le fonti ed eliminarle. Ad esempio scegliendo detergenti e detersivi biologici.
Il nostro motto, in UpSens, è “misurare per conoscere, conoscere per agire”: perché misurare parametri importanti come la concentrazione di VOC o di anidride carbonica negli spazi indoor è il primo passo per agire con maggiore consapevolezza nella vita quotidiana, a tutto vantaggio del nostro benessere e di quello del pianeta.
E per questo stiamo lavorando a delle nuove soluzioni tecnologiche che saremo presto pronti a presentarvi e a lanciare sul mercato. Rendere il nostro modo di vita più sostenibile è la sfida del nostro tempo. È una sfida immensa, ma per fortuna il progresso scientifico e la tecnologia sono dei potenti alleati. L’importante è che ognuno di noi sia pronto a fare la sua parte; e ad UpSens speriamo di rendere il nostro contributo ancora più incisivo con i nuovi sensori che lanceremo quest’anno.