Domenica 8 novembre Ketty Paller, la CEO di UpSens, ha partecipato come relatrice al VAIA Day, evento digitale organizzato dalla startup dell’economia circolare VAIA, celebre perché trasforma il legno degli alberi delle Dolomiti abbattuti dalla tragica, omonima tempesta del 2018 in amplificatori di design per smartphone, i VAIA Cube (e pianta un albero per ogni amplificatore venduto).
Ketty Paller ha preso parte al primo webinar della giornata, quello dedicato all’imprenditoria sostenibile, dove si sono affrontati temi cruciali come il benessere delle persone (a casa e in ufficio), la tutela dell’ambiente, la resilienza, e appunto un nuovo modo di fare business, sempre più attento alla biosfera e ai delicati equilibri del pianeta.
La CEO di UpSens ha incentrato il suo intervento su una delle priorità fondamentali dei nostri giorni: contrastare l’inquinamento atmosferico e respirare aria pulita, negli spazi esterni come al chiuso. «Respirare aria pulita è un diritto di tutti – ha sottolineato –, ma diversi studi hanno dimostrato che l’aria negli spazi indoor può essere persino più inquinata che all’aperto. Per questo in UpSens abbiamo realizzato dei sensori modulari per il monitoraggio ambientale che aiutano a valutare la salubrità degli ambienti confinati. Anche perché, nei paesi industrializzati, le persone trascorrono fino al 90% del proprio tempo in spazi chiusi».
Il webinar aveva un titolo eloquente: Il futuro dell’impresa è sostenibile. Insieme a Ketty Paller l’evento ha visto pure la partecipazione di Giulio Bonazzi presidente di Aquafil Group, Salvatore Pinto presidente di Green Energy Storage, Alessandro Santini vice-direttore di Confindustria Trento, Claudio Cainelli imprenditore e membro del Consiglio di gestione di Fondazione Caritro. Ospite del webinar è stato il co-fondatore e CEO della startup VAIA Federico Stefani, giovane trentino tra i 100 giovani leader del futuro secondo Forbes Italia; moderatore e curatore Gabriele Catania, che da anni scrive e dibatte di economia circolare.
Durante il confronto Ketty Paller ha espresso la profonda convinzione che coniugare business e attenzione al pianeta sia non solo possibile, ma anche auspicabile. La CEO di UpSens ha poi sottolineato come l’imprenditoria sostenibile sia un orizzonte concreto tanto per le aziende più grandi che per le startup e le PMI. «Essere più piccoli significa, naturalmente, avere meno risorse a disposizione, certo – ha detto – ma sono però più agili, e questo è un grande vantaggio quando sono necessari cambiamenti veloci come possono essere gli adeguamenti necessari verso un business più sostenibile».
Senza dimenticare che l’attenzione per il pianeta passa anche per i piccoli gesti che sono alla portata di ognuno di noi. «E proprio per questo – ha aggiunto Ketty Paller – in UpSens siamo convinti che questi temi dovrebbero entrare a far parte del programma didattico nelle scuole primarie. Infatti è proprio in tale fase della vita che si assimilano quei concetti fondamentali. Concetti che permettono poi all’individuo di creare quelle buone abitudini che contribuiscono al miglioramento del suo stile di vita anche da adulto, per il proprio benessere e per la tutela dell’ambiente».
Una parola chiave, nel discorso di Ketty (e di tutti gli altri relatori), è stata “resilienza”. In un mercato che cambia sempre più in fretta, dove la tecnologia evolve rapidamente, e gli eventi non pianificabili sono sempre dietro l’angolo, essere resilienti è fondamentali, sia per le PMI e le startup innovative, sia per le aziende più grosse. «Credo che quest’anno, così difficile per tutti, ci abbia dimostrato quanto sia importante sforzarsi di essere resilienti. E in questo senso penso che la natura sia una grande maestra, ci può insegnare molto, se siamo disposti ad osservarla per imparare dalla sua capacità di rigenerarsi dopo eventi traumatici».
Il cambiamento necessario all’affermarsi di un’economia sempre più circolare e sostenibile, attenta ai bisogni del pianeta e di tutti gli esseri umani, è possibile, e passa anche dalle scelte di ognuno di noi come cittadino e consumatore. Ad esempio, preoccupandosi di ciò che si mangia, o della qualità dell’aria che si respira. Resilienza vuol dire anche questo.