Per UpSens non esistono luoghi più importanti della casa, dove trascorriamo una parte così significativa della nostra vita: ecco perché la salubrità degli spazi domestici è per noi una vera priorità. Anche Alexandra Khnykina, interior designer di successo, la pensa così. Originaria di San Pietroburgo, ma trentina d’adozione, Alexandra lavora in tutto il Nordest italiano. Si occupa dell’interior design di abitazioni e seconde case, e vuole che ogni suo lavoro sia unico e speciale, in modo da rispecchiare la filosofia, i gusti, lo stile di vita, le passioni, le esigenze e la personalità del cliente. In questa conversazione per il nostro blog, Alexandra ci racconta qualcosa in più sul suo lavoro e su di lei. Buona lettura!

Alexandra, tu sei di origine russa, giusto?
Esatto, sono russa. Per la precisione, sono nata a San Pietroburgo quando ancora si chiamava Leningrado, e ho completato lì il mio percorso di studi. All’università ho studiato design e progettazione ambientale, e questi studi mi hanno spinto ad approfondire la carrirera di interior designer.
Le università russe sono famose per la loro severità. È corretto?
Sono senz’altro impegnative. [ride] Ti basti sapere che nei primi tre anni di studi disegnavamo tutto a mano; solo al quarto anno abbiamo iniziato con il computer. Aneddoti a parte, uno dei vantaggi del sistema universitario russo è che se prendi buoni voti hai la possibilità non solo di studiare gratis, ma di ricevere una sorta di stipendio da studente per mantenerti. Certo, non è stato facile ottenere la borsa di studio, ho dovuto sostenere esami molto duri, ognuno di sei ore! Tra l’altro per uno di questi esami ho dovuto studiare anche moltissima storia dell’arte italiana.
Tu ami molto la cultura italiana, giusto?
Sì, esatto. In particolare l’architettura e l’arte. Ho scoperto l’Italia grazie all’università, dove si dedicava molto spazio al Belpaese. Adoro gli architetti italiani: non solo quelli più moderni, ma anche quelli del passato, a partire dal settecentesco Bartolomeo Rastrelli, che in Russia ha costruito tantissimo. Ad esempio Rastrelli progettò il famoso Palazzo d’Inverno, considerato per secoli il simbolo architettonico della Russia, e residenza ufficiale degli zar sino al 1917, anno della Rivoluzione d’Ottobre. Era nato a Parigi, Rastrelli, e aveva studiato molto in Francia, ed è anche merito suo se San Pietroburgo vanta una così forte commistione di stili europei. La città ricorda, almeno a me, Parigi. Una Parigi del Nord, ecco!
È vero che hai usato l’onorario del tuo primo lavoro per fare un viaggio in Italia?
Sì. Vedi, già al secondo anno di università ho avuto l’opportunità di iniziare ad arredare e progettare piccoli spazi, ad esempio bagni e camere, e al terzo anno ho addirittura potuto collaborare con un costruttore, arredando una casa intera. Ho usato una parte dell’onorario guadagnato per pagare le spese del mio primissimo viaggio a Roma. Che devo dire? È stato amore a prima vista! Tornata a San Pietroburgo ho iniziato a studiare l’italiano. E quando ho conosciuto mio marito, Matteo, ho deciso di continuare la mia professione in Italia. Secondo me una figura come quella dell’interior designer manca tantissimo soprattutto nella consulenza ai privati e anche nei cantieri. Per creare qualcosa di diverso e insolito non ci si può improvvisare.
In Trentino, per la precisione.
Esatto, del resto mio marito è di Trento. Devo dire che in Trentino, ma anche in Alto Adige, ho avuto la fortuna di trovare presto clienti importanti, che mi hanno offerto la possibilità di occuparmi del design delle loro abitazioni.

Cosa ti affascina di più del tuo lavoro di interior designer?
L’opportunità di lavorare con persone dotate di grande intelligenza e gusto, ma ciascuna diversa dall’altra. Ogni cliente è unico, ogni progetto presenta nuove sfide. Naturalmente tutti i progetti sono fatti ad hoc, perché ogni cliente ha desideri e interessi diversi, e una personalità specifica. I miei clienti si fidano di me, incaricandomi del design dell’ambiente più importante per loro: la casa. Io ripago questa fiducia dando il massimo, sempre.
La casa è davvero il luogo che ci definisce.
Senza dubbio. Non c’è nessuno spazio importante come la casa. Per ciascuno di noi è un luogo fondamentale. Non è una scatola con delle finestre, è qualcosa di profondamente intimo. Ed è cruciale vivere in una casa in grado di rispecchiare la filosofia, i gusti, lo stile di vita, le passioni, le esigenze e la personalità di chi la abita. Sono consapevole che occuparmi del design di una casa è un immenso privilegio, e allo stesso tempo un lavoro bellissimo.
Il tuo lavoro ti piace.
Infinitamente! Gran parte del mio lavoro si svolge in cantiere dove posso organizzare al meglio gli spazi, confrontarmi con artigiani e operai, trovare soluzioni, fare di tutto per offrire al cliente qualcosa di unico e speciale. Non solo davanti al computer si costruisce una casa. Bisogna a volte cambiare e stravolgere la progettazione per vari imprevisti tecnici. Il cantiere ti fa crescere come professionista.
Cos’è per te il design? Qual è la filosofia che anima il tuo lavoro?
Unicità è una parola chiave: per ogni cliente cerco di creare qualcosa di unico. E secondo me il design deve essere prima di tutto funzionale, bello, pratico. In particolare è cruciale proprio il concetto di funzionalità, molto importante nell’architettura e nel design europei. Bisogna evitare di creare cose bellissime ma poco pratiche. Ecco perché, quando mi occupo del design di una casa, prima di scegliere, non so, questo o quel materiale, chiedo sempre dei campioni, in modo che i miei clienti possano vedere e toccare con mano. A volte i miei clienti investono moltissimo denaro nell’arredamento, quindi devo essere sicura che il risultato del mio lavoro sia davvero molto valido, e apprezzato. Deve durare nel tempo.
Per te i materiali naturali sono molto importanti, giusto?
Sì, in particolare il legno, che è davvero un materiale importantissimo. Ora per esempio mi sto occupando di una giovane coppia che ha appena comprato casa. Loro vogliono tutto in legno e in altri materiali naturali. La loro abitazione è completamente immersa nella natura, e questa coppia vuole replicare questa dimensione naturale anche all’interno della casa. In generale penso che i materiali naturali abbiano un’incredibile capacità di generare benessere, e di far stare meglio le persone.

Il contatto con la natura ci fa star bene, del resto.
Certo. Le persone ne sono consapevoli, e per questo sono sempre più innamorate dei materiali naturali. Vedo in atto un vero e proprio cambiamento di mentalità, forse favorito anche dalle drammatiche notizie sul cambiamento climatico e sull’importanza di proteggere l’ambiente. Architetti e interior designer possono fare molto per promuovere questa nuova sensibilità.
Ami la natura. Ma qual è il tuo rapporto con la tecnologia?
È un rapporto molto importante perché, per esempio, quando costruisci la tua casa da zero hai la possibilità di domotizzarla, in modo da gestirla interamente con un semplice tablet. Questo diventa molto più difficile quando l’abitazione si trova in un condominio… Ma credo che la domotica sia il futuro dell’abitare.
Per UpSens la salubrità e il benessere negli spazi domestici è cruciale. Condividi?
Assolutamente sì. Del resto la casa è il luogo dove trascorriamo gran parte del nostro tempo, soprattutto adesso. Il tema dei sensori, per esempio, ha un grandissimo potenziale: magari ai giovani non viene in mente l’utilità di un sensore in grado, ad esempio, di segnalare la quantità di anidride carbonica nell’aria che si respira, o eventuali fughe di monossido di carbonio, però si tratta di aspetti rilevanti. In questo senso interior designer e architetti possono giocare un ruolo fondamentale nella divulgazione e diffusione di queste tecnologie così promettenti, e spingere la gente a prendersi cura della propria salute.
E per te, a livello personale, il benessere è importante?
Sì, certo, moltissimo. Il benessere è un concetto davvero ampio, che abbraccia molti aspetti: il cibo, l’ambiente che ci circonda, la salute, la possibilità di muoversi e viaggiare…
Come si dice benessere in russo?
Zdorovje (здоровье).
E cosa vuol dire letteralmente?
Essere sani, in equilibrio con se stessi. E in effetti il benessere per me è, prima di tutto, essere in armonia con me stessa. A partire da quando lavoro.
Immagino che per te sia importante poter lavorare in uno studio dove ti trovi bene, con tanta luce, aria pulita…
Certo! Uno studio adeguato deve avere grandi finestre, la luce giusta, aria pulita… Questo per far stare meglio, ma anche per favorire la creatività e la concentrazione.
Esatto! Noi di UpSens ne siamo convinti, e ci fa piacere che la pensi come noi. E invece nel tempo libero cos’è per te il benessere?
Passeggiare in montagna: benessere sia fisico che mentale. Per fortuna in Trentino-Alto Adige le opportunità per fare questo non mancano! Le montagne qui sono bellissime, e secondo me sono il rifugio perfetto per chi vuole rigenerarsi e recuperare le forze.
E i tuoi clienti sono attenti al benessere?
Tutti vogliono delle grandi finestre, tutti vogliono avere nelle proprie case più luce naturale possibile. E molti chiedono grandi o grandissimi terrazzi, dato che oggi c’è un forte desiderio di immergersi nella natura. Credo che l’attenzione verso il benessere continuerà a crescere, e noi interior designer possiamo dare, anche qui, un contributo di rilievo. Ad esempio possiamo iniziare a proporre sensori per monitorare la qualità dell’aria, importantissima per il benessere.

Sul tuo sito si vede che lavori molto in Trentino, in Alto Adige, ma anche in Veneto…
È vero. Devo dire che è bellissimo. Lavoro in tutto il Nordest, forse perché dò il massimo in ogni progetto, ci metto tutto il mio cuore. Anche per quanto riguarda, ad esempio, la scelta dei materiali. Come ho già detto punto sui materiali naturali, e di origine locale, perché cerco sempre di valorizzare le specificità di un territorio, e di lavorare con artigiani e professionisti del luogo. Ovviamente si può ricorrere a materiali di importazione, magari a prezzi più bassi, ma io voglio coinvolgere la comunità e il territorio in un progetto unico, in modo che i miei clienti possano avere qualcosa di speciale. L’obiettivo è offrire spazi unici, funzionali, ma ricchi di benessere, equilibrio, bellezza.
Per concludere: quali sono i tuoi valori e le tue passioni?
Prima di tutto, penso che niente sia impossibile. A volte vado in cantiere e mi dicono “questo non si può fare”, e io gli rispondo sempre “si può fare tutto”. Ecco, forse questa mia grande testardaggine deriva dalle mie origini russe: siamo un popolo testardo, non ci arrendiamo mai! [ride] Credo nella serietà, nella professionalità, nella dedizione, nell’innovazione. Ecco come mai amo così tanto viaggiare: chi viaggia ha l’opportunità di vedere cose nuove, e di capire un po’ meglio il mondo, e intuire il futuro. Viaggiare ti apre gli occhi, ad esempio in merito al cambiamento climatico, che avrà un impatto anche su come vivremo e abiteremo.
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