QuAir. È la nuova soluzione UpSens per monitorare la qualità ambientale degli spazi indoor. Si tratta di un innovativo dispositivo ad altissima intensità tecnologica, ovviamente Made in Italy, che dà la possibilità di misurare parametri essenziali per il benessere e la salubrità negli ambienti chiusi di una casa, un luogo pubblico, un’azienda, un hotel: CO2 temperatura, umidità, pressione, VOC totali, polveri sottili, livello di luminosità e inquinamento acustico. QuAir invia i dati all’apposita piattaforma, cosicché l’utente possa valutarli, ed è in grado di dialogare con sistemi di Building Management System.
Una piccola ma potente soluzione, modulare, e dal prezzo davvero competitivo: infatti la versione base di QuAir, focalizzata su alcuni dei parametri più importanti, ha un costo intorno ai cento euro! Perché per il team di UpSens è fondamentale portare la cultura del benessere e della salubrità ovunque, specie in questa fase di pandemia. Per capire meglio cosa offre QuAir ne abbiamo parlato in questo post con due persone molto titolate: la CEO di UpSens Ketty Paller, e Gabriele Endrizzi, HW e SW developer dell’azienda trentina. Buona lettura!

Ketty, che cos’è QuAir?
È un dispositivo IoT per tenere sotto controllo la qualità ambientale di uno spazio indoor. È stato sviluppato con l’obiettivo di offrire una soluzione in questa fase di pandemia che stiamo vivendo, perché, com’è noto, andando a misurare parametri quali la concentrazione di CO2 possiamo capire se il livello di ricambio dell’aria in uno spazio indoor è adeguato. Voglio ricordare che in una delle sue prime direttive, nel 2020, l’Istituto Superiore di Sanità indicava fra le misure importanti per ridurre il rischio di contagio da coronavirus proprio quella di tenere sotto controllo il ricambio dell’aria. Per questo motivo misurando la CO2 si può sempre sapere se in un dato ambiente indoor c’è una corretta ventilazione. E recentemente è uscito un altro studio, sempre dell’Istituto Superiore di Sanità, che conferma ciò.
Molto interessante. Quali altri parametri controlla QuAir?
Temperatura, umidità, VOC totali, polveri sottili, livello di luminosità della stanza, pressione e inquinamento acustico. È stato concepito come una soluzione modulare, nel senso che il prezzo del prodotto dipende dal numero di parametri misurati. In altre parole, abbiamo cercato di fare di QuAir una soluzione che risulta essere molto accessibile dal punto di vista economico; se ci si “accontenta” di parametri base come temperatura, umidità, pressione atmosferica e CO2, considerato il prezzo, è davvero molto competitivo.
In realtà quelli che hai citato sono parametri fondamentali. Per il pianeta e per le persone.
Certo! In UpSens vogliamo dare un contributo importante alla transizione ecologica, e in tal senso il confort ambientale e la qualità dell’aria che respiriamo sono due fattori essenziali. Un ufficio dove si sta bene, ricordiamocelo, è un ufficio dove chi lavora è più soddisfatto e produttivo. In ogni caso, se il cliente vuole implementare altri parametri, spendendo un po’ di più potrà disporre di un sensore in grado di misurare altri aspetti importanti, ad esempio la luminosità, che è un parametro di grande rilevanza non solo dal punto di vista del benessere ma della sicurezza.
Può descriverci QuAir?
È un cubo di 6,5 cm per lato, dal peso di circa tre etti. Può essere posizionato su una scrivania, su una parete o sul soffitto, tutto dipende dall’ambiente dove lo si vuole installare. Ovviamente il dispositivo deve essere ben esposto ai parametri da misurare.
Che tecnologia contiene QuAir, Gabriele?
È un cubo IoT. Pertanto si connette attraverso Wi-Fi direttamente alla nostra piattaforma. Può quindi inviare dati in autonomia, l’utente deve soltanto connetterlo e accenderlo. È un dispositivo basato su microcontrollore e oltre alla comunicazione dei dati alla piattaforma cloud tramite Wi-Fi è possibile optare anche per l’invio dati tramite cavo Ethernet, proprio grazie all’elevata modularità con cui è stato ideato il nostro QuAir. Ma è la sensoristica dove si concentrano i maggiori sforzi tecnologici, a partire dai sensori a semiconduttore per la misura di temperatura, umidità, pressione atmosferica, luminosità: sensori a pasta come il sensore di VOC, sensori a membrana come il microfono, e infine i sensori ottici per la misura di CO2 e polveri sottili; tutti sensori a basso consumo e alte prestazioni.
La precisione per UpSens è importantissima, vero Ketty?
Certo. E ciò è possibile grazie alla qualità del dispositivo e al grande lavoro di caratterizzazione che è stato svolto. Stiamo offrendo un prodotto affidabile, non un gadget. E ovviamente tutte le elaborazioni di dati che si possono fare richiedono a monte dei dati affidabili, precisi, ripetibili. Che noi riusciamo ad offrire. L’analisi del dato crolla come un castello di carte, se il dato alla base non è corretto.
Gabriele, una volta che i dati sono stati raccolti, che percorso fanno?
Prima vengono salvati in memoria dal dispositivo poi, appena si verifica una connessione, vengono mandati in piattaforma e salvati sull’account dell’utente. Così in tempo reale l’utente può visualizzarli, controllarli, vedere lo storico, e fare le sue valutazioni.

Supponiamo che il sensore registri un eccesso di polveri sottili: cosa succede a quel punto?
Come è già stato detto, il sensore verifica se il valore misurato supera una determinata soglia pre-impostata da noi in piattaforma ma modificabile dall’utente. Se la soglia viene superata, il sensore manda subito un segnale di allarme in piattaforma, e la piattaforma può inviare una notifica sul cellulare dell’utente attraverso Telegram o con un’e-mail.
Ketty, hai detto che QuAir è una soluzione customizzabile, e quindi che il prezzo varia…
Esatto. Nella sua versione base, con alimentazione via USB-C, trasmissione dei dati via Wi-Fi e i già citati parametri base (temperatura, umidità, pressione atmosferica e CO2) siamo intorno ai cento euro, mentre con tutti i parametri si arriva ai trecento euro.
In ogni caso un prezzo molto contenuto per un simile concentrato di tecnologia. Senti, qual è la superfice minima che copre QuAir?
Almeno quaranta metri quadri. Tutto dipende da quanto è grande un ambiente. Se si parla, ad esempio, di un open space da duecento metri quadri è opportuno installare più sensori.
Oltre che per uffici, QuAir va bene anche per le case, le strutture private? Un interior designer potrebbe installarlo nello studio di un privato, ad esempio?
È certamente possibile. Ma è ancora più indicato per chi opera nel real estate, dato che con QuAir è possibile effettuare un monitoraggio da remoto e, qualora la struttura sia anche dotata di un Building Management System, i dati raccolti possono andare non sulla nostra piattaforma, ma direttamente sulla piattaforma del cliente per abilitare delle automazioni dell’edificio, ad esempio in termini di ventilazione forzata.
Il dialogo tra il sistema e gli apparati di ventilazione meccanica, come si realizza, Gabriele?
Si può comunicare via cavo Ethernet, oppure con collegamento Wi-Fi; o direttamente a tali apparati o, se presente, attraverso il controllo centralizzato di un Building Management System.
Mi confermi che vi avvalete di una piattaforma e di un servizio MQTT?
Sì. Questo rende il QuAir maggiormente compatibile con altri dispositivi. Il protocollo MQTT, praticamente, sta all’IoT come l’HTTP alla navigazione web.
Ketty, perché un’azienda o un condominio dovrebbero dotarsi di QuAir?
Per poter tenere sotto controllo i parametri di qualità ambientale, e di conseguenza rendere sempre più salubri gli edifici. In questa fase di pandemia, anche per poter creare uno spazio indoor che sia sempre più sicuro dal punto di vista del rischio contagio.
Però l’Italia si sta avviando verso l’immunità di gregge, che dovrebbe essere raggiunta già per l’autunno.
Per fortuna, aggiungo! Il punto è che effettuare un efficace ricambio d’aria aiuta anche nel contrasto delle ondate di influenza, che si verificano periodicamente con un impatto sulla salute delle persone, nonché sulla loro produttività. Favorendo il più possibile il ricambio d’aria si riduce la proliferazione dei virus a trasmissione aerea, rendendo l’edificio più salubre. Non è tutto: è noto che un’eccessiva concentrazione di CO2 ha effetti negativi sul nostro benessere, perché ci fa sentire spossati, con un cerchio alla testa…
QuAir, quindi è un alleato per il benessere, la qualità della vita e la produttività nei luoghi di vita e di lavoro.
Senz’altro. Ormai concetti come quelli che hai citato sono fondamentali. Nel mondo del lavoro, poi, sono sempre più un asset delle aziende, ormai focalizzate sulla piena valorizzazione del capitale umano, e noi come UpSens, attraverso QuAir, vogliamo dare il nostro contributo.
Per conoscere meglio il mondo UpSens, visita il nostro sito www.upsens.com, e leggi gli altri post di questo blog!