“Scuola” è una parola che deriva dal greco antico, e originariamente significava “svago”. Una simile etimologia, naturalmente, stupisce, ma anticamente si riteneva che la scuola fosse un momento di svago e libertà per la mente. Ecco anche per quale ragione “studio” derivi dal latino studium, che vuol dire “attenzione”, e allo stesso tempo “passione, amore”.
Queste due etimologie sono da tenere a mente, quando si parla di scuola. Che non è solo il luogo dove si formano i professionisti di domani, ma uno spazio di socializzazione, di crescita e di autorealizzazione.

La scuola è essenziale per ogni bambino e ragazzo, ed è strategica per qualsiasi paese che voglia guardare al futuro con serenità. Non a caso le nazioni più innovative del mondo, dalla Svezia a Israele, dalla Finlandia al Canada, non dedicano cospicui fondi solo alla ricerca e allo sviluppo, ma anche alla scuola, a partire proprio da quella primaria.
Gli alunni e gli studenti di oggi sono i cittadini, i genitori, gli artisti e i professionisti di domani. Ecco perché, a causa della pandemia, in molti paesi del mondo è stata una priorità far ripartire il prima possibile la scuola (in sicurezza, ovviamente): la Norvegia, per esempio, ha riaperto gli asili e le scuole materne già ad aprile, e forse è anche grazie a quest’attenzione straordinaria per le nuove generazioni che il paese nordico è uno dei più democratici, sicuri e prosperi del mondo.

La scuola è fondamentale, in estrema sintesi. Tutti lo dicono, però bisogna poi passare dalle parole ai fatti. E ciò significa tante cose. Ad esempio dedicare effettivamente più risorse al mondo della scuola: l’Italia è, tra i grandi paesi europei, quello che spende meno di tutti in istruzione, come ci ricordano spesso i report delle organizzazioni internazionali. Ancora, fare dell’istruzione una priorità significa anche attuare un cambio di filosofia, e ricominciare a vedere la scuola nella sua pienezza: come fucina di conoscenze, abilità e competenze, certo, ma anche come un grande laboratorio di vita civile, e uno spazio dove dar sostanza ai propri sogni e alle proprie idee. Né bisogna dimenticare che una parte degli edifici scolastici deve essere restaurata, ammodernata, e in ogni caso manutenutata in modo migliore, e innovativo.
E proprio in virtù della fisicità della scuola è essenziale che i luoghi della formazione e della crescita dei nostri figli siano salubri, e attenti al benessere psico-fisico di chi in essi studia, insegna, lavora. Infatti la salubrità degli ambienti scolastici favorisce il rendimento e la produttività degli alunni e degli studenti, così come il benessere e la concentrazione degli insegnanti, dei dirigenti e del personale ATA, migliorando la qualità della vita di tutti. E ciò diventa ancora più fondamentale per la riapertura delle scuole dopo l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19.

Particolarmente importante per favorire la salubrità degli ambienti scolastici e, con essa, il benessere di studenti e insegnanti, è la qualità dell’aria negli ambienti chiusi, i cosiddetti spazi indoor. Respirare aria salubre nelle aule scolastiche, ad esempio, favorisce l’attenzione da parte degli alunni, ma anche la concentrazione e il benessere dei docenti. L’aria pulita è così importante che nei paesi nordici è una buona e diffusa pratica quella di fare lezione nei boschi, o nei grandi parchi pubblici di cui le piccole e grandi città di Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca sono disseminate.
In Italia insegnare nei boschi non è certo un’opzione facilmente praticabile, ma assicurare una migliore qualità dell’aria sì, è senz’altro fattibile, e la tecnologia può dare un contributo utilissimo, come in UpSens sappiamo bene.

Una scuola in grado di aprire la mente ai bambini e alle bambine, alle ragazze e ai ragazzi, e capace di infondere loro la passione per il sapere, per la cultura, per il vivere in società, deve essere (anche) una scuola a misura di persona, salubre, e focalizzata sul benessere e sulla qualità della vita.
Una scuola di questo tipo sarebbe, al contempo, un grande regalo, e una “lezione” importante per i nostri figli. Che, diventando a loro volta cittadini, genitori e professionisti in Italia e nel mondo, potrebbero contribuire a loro volta a rendere le nostre città e le nostre case dei luoghi più salubri e più attenti alle persone.